Alba e Germoglio

ALBA E GERMOGLIO

Il “Villaggio di Nuova Civiltà”, in linea con la filosofia che sin dalle origini ha guidato l’Associazione, è nato come spazio sempre aperto all’esigenze dei giovani e delle loro famiglie. Per tale ragione si è deciso di finalizzare una piccola parte della grande struttura dell’Ente Morale Fascianella alla realizzazione di due Comunità Alloggio: Alba (inaugurata il 4 novembre 2001) e Germoglio (inaugurata il 9 novembre 2006).

L’obiettivo principale delle Comunità è quello di offrire ai minori, temporaneamente affidati alle cure degli operatori, una vita serena, in un clima il più possibile vicino a quello familiare; mentre l’obiettivo finale è quello di facilitare, ove possibile, i rapporti tra il minore e i genitori sostenendo il reinserimento di questo presso il nucleo familiare di origine.

Alba e Germoglio vogliono porsi come alternativa ai tradizionali istituti educativi grazie alla loro struttura basata su un modello di tipo familiare, divenendo espressione di una politica centrata sul riconoscimento della soggettività di cui il minore, insieme alla sua famiglia, si fa portatore.

I minori ospiti delle Comunità, inoltre, hanno la possibilità di usufruire non solo degli spazi interni alle Comunità stesse, ma anche delle innumerevoli opportunità offerte dall’intero “Villaggio” (solo per citarne alcune, l’ampio auditorium/cinema, la sala giochi, il laboratorio di informatica e le due scuole di danza).

All’interno di ciascuna Comunità opera un’equipe multidisciplinare, composta da un coordinatore con esperienza pluriennale nel settore, da cinque educatori professionali, uno psicologo, un assistente sociale, un ausiliario e un mediatore culturale.

In questi ultimi anni di intenso lavoro, le Comunità hanno ospitato molte minori, quasi tutte in età adolescenziale e con storie familiari estremamente difficili – se non addirittura tragiche – alle spalle, raccogliendo l’apprezzamento e la stima dei Tribunali per i Minori e dei Servizi Sociali che vi hanno collaborato. 

Le strutture comunitarie, in quanto tali, non sono ovviamente la panacea per tutti i mali e non potranno mai sostituire l’ambiente familiare in cui un giovane dovrebbe crescere e maturare.

Ciononostante, vista la fascia di età ospitata, è comunque possibile affermare che la comunità resta una buona alternativa alla famiglia e, alle volte, diventa l’unica alternativa possibile per molte delle ragazze ospitate che, altrimenti, rischierebbero di finire vittime della strada e dei suoi inevitabili pericoli.